8. gen, 2021
Oggi a Firenze nel 1337 moriva il pittore e architetto Giotto.
Superò l'astrattismo dell'arte bizantina, si riappropriò magistralmente della realtà naturale di cui fu grande narratore, abile nell'organizzare le scene con realismo e nel creare gruppi di figure che dialogano fra di loro, inserite in uno spazio dove inserì la terza dimensione, cioè la profondità. I suoi personaggi sono sempre caratterizzati da notevole espressività di sentimenti e stati d'animo, in una rappresentazione della figura umana resa con plasticità, con solido accento scultoreo. Giotto compie una profonda indagine dell'emozione umana, resa sempre con vivace realismo.
Nella foto: Maestà di Ognissanti (1310 circa) - Uffizi, Firenze
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Ultimi commenti
27.10 | 04:57
Muito bem lembrado! São muitas as implicações e as análises possíveis de interpretação. Aqui no blog, onde se trata de arte e não de psicanalise ou ética, eu me limito à descrição artistica do mito.
27.10 | 03:33
Eddy, na Grécia Antiga, uma humilhação devia ser retribuída, aquele que não o fazia passava por dupla vergonha, a desonra sofrida e a covardia por não cobrar vingança; em Medéia a questão é ética.
06.10 | 06:35
Sono ansioso di conoscere le due performance.
28.09 | 11:33
👏👏👏